Spazio Contempo

Lo Spazio Contempo nasce tra coincidenze felici e impreviste dai postumi di un trasloco lungo e faticoso. “Quando le energie crollano, ma bisogna ancora affannarsi per le ultime cose, ecco che la fretta suggerisce le soluzioni migliori” – mi racconta Camilla, che di questo luogo è l’anima insieme al marito Mimmo. Arriva il momento di scegliere l’etichetta per il citofono da mettere al più presto per poter cominciare a lavorare: come faranno le persone a trovare Camilla e il suo laboratorio di restauro dell’arte contemporanea? Insieme a Mimmo cominciano a fare sintesi e giungono alla soluzione: Spazio Contemporaneo. Perfetto! Ma sul citofono non ci sta… e allora va bene Contempo! Oltre al nome, il Caso suggerisce anche i possibili sviluppi per questo ampio open space che è sia abitazione sia luogo di lavoro per la coppia – lei restauratrice, lui fotografo. Possiedono, infatti, un pianoforte verticale in ottime condizioni che nella parte adibita alla casa non trova spazio e decidono di metterlo nella zona lavoro: da lì dovrà uscire la musica che animerà le serate aperte agli amici e agli artisti che vorranno suonare per loro. E così una cucina, un pianoforte e il passaparola sono gli ingredienti di un successo crescente – sempre contenuto nei numeri, ma non nella qualità, che sale sempre di più grazie ai contatti e alla volontà di molti artisti milanesi o di passaggio che chiedono di poter suonare da Mimmo e Camilla, perché le serate nelle Anime Nascoste hanno un sapore particolare e sono occasioni preziose di incontro con un pubblico speciale, che ama condividere l’arte in un’atmosfera informale, conviviale e aperta al dialogo e all’approfondimento. Camilla ci tiene a sottolineare che l’idea che sta alla base delle loro iniziative è simile a quella che caratterizza l’arte contemporanea, le opere che lei restaura quotidianamente. “Nel polimaterico di un’opera si trovano tutti gli ingredienti perché essa si combini in un equilibrio estetico unico, che nasce dalla fusione armonica di elementi eterogenei”. Non c’è mai stato un programma, gli eventi si sono succeduti con la guida attenta e precisa del Caso, perché Mimmo e Camilla hanno sempre accolto le richieste, le proposte degli amici, degli amici degli amici e pian piano hanno allargato i loro contatti. L’obiettivo è quello di lasciarsi sorprendere da artisti che non conoscevano prima, mettendoli nelle migliori condizioni possibili per valorizzare un’esibizione che non punta al ritorno economico, ma al piacere artistico. Il preavviso è sempre di una settimana, non di più, sia perché le occasioni vanno prese al volo sia perché né Camilla né Mimmo possono prevedere con largo anticipo i loro momenti liberi dal lavoro, che spesso li tiene occupati fino a tardi o tiene occupato lo spazio tra set fotografici e restauro di opere voluminose. Una delle chicche di Spazio Contempo è il grande Libro Mastro su cui sono annotate tutte le presenze delle persone che hanno partecipato agli eventi, con firme, dediche, frasi che suggellano serate memorabili. Il libro è un pezzo di antiquariato, probabilmente un vecchio registro per la contabilità di qualche Paese dell’Ex Unione Sovietica, trovato in cantina e trasformato in diario di bordo. Scorrendolo, mi capitano sotto gli occhi spettacoli teatrali, concerti accompagnati da pittura di quadri in tempo reale, presentazioni di libri e mille altre occasioni di begli incontri, sempre accompagnati da un buon bicchiere di vino e da uno spuntino di qualità. Da citare il prezioso e indispensabile contributo dei quattro figli adolescenti di Mimmo e Camilla, reclutati all’accoglienza e all’organizzazione degli eventi.

SPAZIO CONTEMPO
via della Braida, 1

Spazio Contempo