OTTO

“Avevamo voglia di un bel posto a Milano, l’abbiamo aperto in Sarpi 10 (poi però abbiamo sbagliato civico)”. Con ironia e gusto, tre giovani under 40 hanno aperto il 10 aprile di quest’anno un nuovo locale in una zona lanciatissima della Milano che cresce e si trasforma. Tante sono le Anime Nascoste che abbiamo già incontrato nella zona di Paolo Sarpi (dalla Libreria del Mondo Offeso, alla 6 Rosso, fino alla mitica Chiesetta), ma mancava ancora il locale tipo “Santeria”. Ormai è una tipologia di posti abbastanza diffusa – segno del successo del format – e quasi sempre alla gestione ci sono dei giovani che hanno fatto un giro all’estero e tornano in patria a portare le belle idee d’Oltralpe. Qui si tratta di tre soci, Roberto Luca e Marco che lasciano le loro rispettive professioni di giornalista, autore televisivo e fotografo per lanciarsi nella nuova avventura con tutto l’entusiasmo e la competenza accumulati altrove. L’idea guida di Otto è quella di far sentire le persone a casa, in un luogo chiuso che sembra una piazza per la facilità di socializzare, il piacere di trascorrere il tempo lontano dalla calca e dalle corse che la metropoli impone e per la possibilità di leggere giornali (vasta scelta di testate estere), sorseggiare bibite e mangiare qualcosa. Si va dalla colazione (apertura alle 8) fino a notte inoltrata, quando ormai in Paolo Sarpi sono spariti tutti i cinesi. E questa sembra essere la forza di Otto, regalare finalmente uno spazio serale ai giovani del quartiere, ben oltre le 22 in cui finisce di regola la tipica giornata a Chinatown. Con un’apertura così vasta Otto sta riuscendo a conquistare target molto diversi, anche grazie alla sua capacità di essere un luogo non invasivo, dal design minimal, secondo le mode nordeuropee molto in voga, ma tutt’altro che povero o sciatto. Gusto e semplicità, oltre al comfort del wifi gratuito e al simpatico tentativo di orto verticale alla parete di fondo. Il menu strizza l’occhio ai vegetariani con una vasta scelta di piatti a base di verdura, ma la vera specialità sono i Quadrotti, fette di pane a cassetta condite con ogni varietà di ingredienti immaginabili, che li rendono adatti a ogni ora del giorno, dolci e salati, leggeri e pesanti, da spuntino o da pranzo. Sicuramente da provare per originalità, magari durante le sessioni di lavoro nella zona coworking (ormai un must per questo genere di locali), dove sono esposte anche opere d’arte in mostre temporanee. Al momento in vetrina potrete ammirare un’installazione di Paolo Gonzato, ma il calendario delle esposizioni è fitto. Non mancano gli appuntamenti culturali, con la punta di diamante del ciclo di proiezioni cinematografiche curate dal Michele del celebre duo comico Gino e Michele. Roberto mi anticipa, di fretta per i clienti che lo reclamano al bancone, una serie di altre interessanti iniziative che presto arricchiranno l’offerta di Otto: attività per i bambini, incontri con importanti fotoreporter da tutto il mondo, degustazioni, presentazioni di libri e promozione di belle idee che puntino a migliorare Milano. Otto è il simbolo dell’infinito, è un numero civico sbagliato, è palindromo e si legge sia da dentro che da fuori sulle vetrofanie: insomma, i tre italiani a Chinatown sono partiti con il piede giusto e hanno voglia di stupire.

OTTO
Via Paolo Sarpi, 10
www.sarpiotto.com

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